Colloqui dello Spirito – Università della Santa Croce

LUGLIO, 2021

Con questo primo Colloquio dello Spirito desideriamo avviare una nuova stagione di incontro tra teologi.

Papa Francesco chiede ripetutamente di dare corso alla cultura dell’incontro e del dialogo: la teologia non ne è esentata, anzi ne ha bisogno.

Dunque, vogliamo mettere in dialogo, in spirito di amicizia e non di autoreferenzialità accademica, diverse sensibilità e prospettive, e così tornare ad ascoltarci, sapendo che potremo dare voce allo Spirito, dunque alle sue ispirazioni, alle sue mozioni, a quel dinamismo spirituale che mai è cessato nella storia, soprattutto nei tempi di crisi conclamate come il tempo che viviamo.

Sì, lo scriviamo, lo affermiamo in ogni sede e da tanto tempo ormai, ancora prima della grande crisi determinata dalla pandemia da covid-19, che ha colpito un mondo già in profonda crisi di pensiero e di vera vita: la crisi è spirituale; la madre di tutte le crisi è spirituale. Ogni altra crisi ne è emanazione o espressione profonda. Pertanto, abbiamo la responsabilità di trovare un denominatore comune, un principio unificatore, un dinamismo riformatore, un potente elemento di discontinuità: noi crediamo che non ci sia nulla di più efficace che un generale ritorno allo Spirito Santo, una nuova docilità e sottomissione alla Sua presenza e azione nella vita della Chiesa e del mondo.

Vorrei far notare, con gioia e con gratitudine all’indirizzo dei nostri tecnici, che questi Colloqui dello Spirito avvengono dinanzi a una grande ed eterogenea platea che assiste collegata in diretta streaming; abbiamo così la possibilità di giungere in tutto il mondo, di parlare a tutti, di stimolare tanti e di lasciare un’orma preziosa nel cammino spirituale di ricerca, di discernimento, di profezia a cui la Chiesa è chiamata, a partire dai Suoi pastori e dai Suoi Teologi.

Un cammino spirituale che vorremmo riprendere con convinzione, provando a rinverdire, se possibile, i celebri Colloqui di Malines, voluti dal Cardinale Leo J. Suenens negli anni 1974 – 1986, dal cui frutto discesero gli Orientamenti Teologico-Pastorali del Rinnovamento nello Spirito, cari a Papa Francesco, che ha chiesto al Rinnovamento di interessarsi per il loro aggiornamento.

A questo primo Colloquio, pertanto, ne seguiranno altri, pensiamo con il medesimo format: un’Università Pontificia ospita e alcuni teologi dialogano, omaggiando la teologia spirituale. Nel corso dell’anno 2022 abbiamo in programma altri tre Colloqui dello Spirito, a distanza quadrimestrale.

Vorrei esprimere particolare gratitudine a don Giulio Maspero, per la Sua fraterna e preziosa collaborazione nella costruzione di questo nostro primo Colloquio. E al contempo all’Arcivescovo Rino Fisichella, a mons. Pierangelo Sequeri e alla prof.ssa Cettina Militello per la loro presenza. Grazie. Voi tutti onorate questo primo tavolo di Colloqui con la Vostra pluriennale esperienza e sapienza teologica, riconosciuta in Italia e nel mondo, a motivo dei tanti incarichi, delle tante presidenze e docenze che avete svolto. Per questo e per quanto direte questa sera, ringrazio Dio e Vi ringrazio.

Per una teologia dell’esperienza nel tempo della crisi.

Questo l’orizzonte entro il quale si iscriveranno i nostri Colloqui.

Se sul piano teorico è acclarato che una scienza teologica sorga in virtù dell’esperienza di Dio, sia essa diretta o mediata, non sempre questo principio ha la giusta evidenza sul piano delle prassi. Accade, di fatto, che spesso la riflessione teologica non si muova sintonica con la vita dei credenti, con l’esperienza cristiana che emerge dal popolo di Dio, dalle attese del popolo di Dio, ancora prima che delle Istituzioni e di tutte le mediazioni ecclesiali.

Questa evidenza è ancora più marcata se parliamo di teologia spirituale, di pneumatologia applicata o di teologia dei carismi. Ho sempre definito questo ambito “la cenerentola della teologia”, nonostante le continue sollecitazioni dei Papi post conciliari, a partire da san Paolo VI, a cui permettetemi di dare voce:

Era il 17 maggio 1972: “Con tanto che si è detto ai nostri giorni sull’individualismo, sulla psicanalisi, sulla psichiatria, sulla magia, eccetera, non abbiamo forse ancora bene studiato la teologia dello Spirito Santo, e le realtà che derivano dalla sua azione sull’anima umana… per avere una concezione esatta della vita cristiana”.

E ancora, Papa Montini, il 6 giugno 1973: “Alla Cristologia e specialmente alla Ecclesiologia del Concilio deve succedere un culto nuovo e uno studio nuovo sullo Spirito Santo”.

Ogni Colloquio avrà un tema generale di riferimento. Oggi: “a rinnovarvi nello Spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo” (Ef 4, 23-24).

L’invito a rinnovare il nostro modo di pensare, per avere, nello Spirito, il pensiero di Cristo, è un motivo centrale nell’insegnamento paolino. È una raccomandazione costante alle Comunità alle quali l’Apostolo scriveva, perché la novità di Cristo potesse essere suffragata da un concreto rimando alla vita nuova nello Spirito, a quel “regime dello Spirito” che rende possibile, praticabile, trasmissibile, godibile il dono grande dell’effusione dello Spirito.

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