31 OTTOBRE, 2023
non servono altre mascherate!
Ogni anno si ripresenta la pantomima di Halloween, con interesse sempre più crescente da parte dei media, delle scuole, delle famiglie e, evidentemente, del grande business che questa festa pagana (i bravi persuasori occulti cercano di riabilitarla cristianamente) attiva.
Halloween, tradotto, sta per: “Notte di tutti i Santi”.
E dove sono i santi? Nei bambini travestiti a impersonare le tenebre e non la luce?
Nel gioco verbale di uno “scherzetto” irriverente?
C’è assai poco da scherzare!
I Santi sono una cosa seria, come lo è la morte, che è viatico di eternità per tutti i nostri cari defunti!
C’è poco da scherzare!
I nostri figli devono “imparare a vivere”, in una cultura sempre più soggiogata dallo spirito di morte, che alligna nel cuore dell’uomo, delle case, delle istituzioni e che porta a irridere la vita, a renderla “un piacere”, a mercificarla, a profanarla, a farla valere niente in ogni angolo del mondo, dove si muore per i colpi delle armi o per i morsi della fame.
I santi sono un inno alla vera vita e un invito a pregare per vivere!
I santi hanno indovinato la vita e ci aiutano a vivere!
I santi sono i “geni del vivere”, perché hanno compreso meglio di altri che la vita non è un gioco, che con il male non si gioca, perché il male deve solo essere vinto dal bene!
E i nostri cari defunti?
Nessuno diventa santo se prima non muore e gode della misericordia di Dio.
I nostri morti: dimenticati, in cimiteri che forse i nostri figli non hanno mai visitato, perché nel giorno in cui bussano alla nostra memoria, ai nostri affetti familiari, noi li abbiamo scalzati, oscurati, nell’unico giorno loro dedicato, perché abbiamo altro da fare e da far fare ai nostri ragazzi.
E senza scomodare letture spirituali di evidente gravità, riguardo alla pericolosità di questo gigantesco “gioco di ruolo” rappresentato da Halloween, vorrei semplicemente dire: c’è già Carnevale, non serve duplicarlo e sfidare la memoria dei Santi e dei Defunti!
Una parola del profeta Isaia (5, 20) ha sempre fatto da monito alla mia vita:
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro”.
Purtroppo, è quello che, allegramente, sta succedendo!
Come invertire questa tendenza, che si è radicata come prassi, come una cultura?
In realtà lo sappiamo bene, ma stiamo supinamente accettando nell’insensatezza.
Può giovare lasciarcelo ricordare da San Paolo, con parole assai chiare e “illuminanti” per la nostra coscienza cristiana:
“Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. Di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare, mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce. Per questo è detto: «Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà». Fate dunque molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore”
(Ef 5, 8-17)
Lo stesso San Paolo, nella stessa lettera agli Efesini, poco più avanti afferma con precisione cosa dobbiamo fare:
“Rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi”
(Ef 6, 10-11-18)
Sì, pregare, nella “comunione dei santi”, facendo della “notte di Halloeween” una “veglia di preghiera”, personale, comunitaria, ecclesiale.
Sì, pregare, per avere il coraggio di dire “no”, apertamente, a ogni svilimento della nostra fede.
Si, pregare, per tornare a educare cristianamente i nostri figli, i nostri alunni, i ragazzi che ci sono affidati, senza permettere che ce li strappino di mano.
Se perderemo la memoria dei Santi e dei Defunti, renderemo conto a Dio che li consegna alla nostra venerazione!
Altri Articoli
Ritiro Sacerdotale RnS Assisi 2023
È in corso di svolgimento l’annuale Ritiro per Sacerdoti, Diaconi e Religiosi, organizzato dal Rinnovamento nello Spirito Santo in Assisi.
Udienza e Discorso di Papa Francesco
Dopo 4 anni dall’ultima Udienza (era la vigilia di Pentecoste del 2019), il 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐏𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 ha voluto incontrare i partecipanti all’Incontro promosso da CHARIS
Decalogo per la salute del corpo e dell’anima
A conclusione del Seminario per la guarigione delle ferite della vita spirituale e fisica, ho predisposto un Decalogo finale che è stato consegnato ai 140 partecipanti presenti a Medjugorje.