Il Papa negli Emirati Arabi Uniti

1 FEBBRAIO, 2019

I leader di tutte le fedi si riuniranno ad Abu Dhabi la prossima settimana

Incontro di fraternità previsto domenica e lunedì all’Emirates Palace.

Alcuni dei leader religiosi più importanti del mondo si riuniranno ad Abu Dhabi la prossima settimana nella speranza di trovare una strada per la pace globale tramite la comprensione del nostro legame comune.
La Global Conference of Humanity si svolge durante la visita di Papa Francesco agli Emirati Arabi Uniti e includerà uno storico incontro tra il Pontefice e il dott. Ahmed Al Tayeb, Gran Imam dell’Università Al Azhar Al Sharif e Presidente del Consiglio musulmano degli anziani.
È attesa la partecipazione, a dozzine, di altri leader religiosi, studiosi e figure culturali, inclusi rappresentanti delle fedi musulmane, cristiane, ebraiche, indù, buddiste e sikh.
Si stima che arriveranno circa 700 persone.
Gli organizzatori della Conferenza affermano che gli Emirati Arabi Uniti sono impegnati nel presupposto:

«che la pace dovrebbe essere goduta da persone di tutto il mondo, e questo può essere raggiunto solo attraverso una volontà incrollabile e la fede in questi princìpi, così come tramite intenzioni sincere e un senso condiviso di responsabilità tra gli esseri umani”.

Alcuni dei leader religiosi più importanti del mondo si riuniranno ad Abu Dhabi la prossima settimana nella speranza di trovare una strada per la pace globale tramite la comprensione del nostro legame comune.
La Global Conference of Humanity si svolge durante la visita di Papa Francesco agli Emirati Arabi Uniti e includerà uno storico incontro tra il Pontefice e il dott. Ahmed Al Tayeb, Gran Imam dell’Università Al Azhar Al Sharif e Presidente del Consiglio musulmano degli anziani.
È attesa la partecipazione, a dozzine, di altri leader religiosi, studiosi e figure culturali, inclusi rappresentanti delle fedi musulmane, cristiane, ebraiche, indù, buddiste e sikh.
Si stima che arriveranno circa 700 persone.
Gli organizzatori della Conferenza affermano che gli Emirati Arabi Uniti sono impegnati nel presupposto “che la pace dovrebbe essere goduta da persone di tutto il mondo, e questo può essere raggiunto solo attraverso una volontà incrollabile e la fede in questi princìpi, così come tramite intenzioni sincere e un senso condiviso di responsabilità tra gli esseri umani
Scopo dell’iniziativa è:

Il raggiungimento di un quadro comune di cooperazione trai i sostenitori della pace per garantire la fraternità umana

L’incontro formale tra Papa Francesco e il dott. Al Tayeb con il Consiglio musulmano degli anziani si svolgerà, da domenica, nell’arco di due giorni presso il Memoriale dei Fondatori, dedicato a ricordare quanti hanno perso la vita al servizio del Paese.
Il resto della Conferenza sarà dedicato a tre temi, a partire da una sessione dedicata ai “Principi di fraternità umana” che analizzano il dialogo interreligioso, l’oppressione religiosa e le modalità per combattere l’estremismo.
Il primo incontro sarà guidato dal Ministro della Cultura degli Emirati Arabi Uniti Noura Al Kaabi e sarà presieduta da relatrici donne.

Abbiamo voluto trasmettere il messaggio che le donne svolgono un ruolo fondamentale nella religione e nella società, e che la religione non è dominata solo dagli uomini

Dott. Sultan Al Remeithi, Segretario generale del Consiglio musulmano degli anziani (che sta organizzando il conferenza)

I delegati prenderanno poi in considerazione la “Responsabilità comune per raggiungere la fraternità umana”, o la pace globale, includendo “la responsabilità delle organizzazioni internazionali e umanitarie, il ruolo delle organizzazioni educative, culturali e dei media e delle istituzioni nella costruzione e diffusione della fraternità e il ruolo della gioventù da diversi background religiosi e culturali verso il raggiungimento di questi obiettivi
La sessione finale, “Human Fraternity: Challenges and Opportunities”, esaminerà come la mancanza di moralità religiosa possa contribuire all’estremismo e al suo ruolo nei conflitti e nella guerra.
Il panel approfondirà le iniziative in corso per promuovere la pace e il dialogo, valutando i modi in cui i leader religiosi possono porre fine ai conflitti radicati nell’incomprensione di fedi diverse.

Tra i partecipanti figurano:
il Vescovo Yulius della Chiesa copta ortodossa, il dott. Olav Fykse Tveit, Segretario generale del World Council of Churches, il dott. James Zogby, Fondatore e presidente dell’Arab American Institute, Rev Kosho Niwano, Presidente di Rissho Kosei- kai, il cardinale Béchara Boutros Raï, Patriarca libanese di Antiochia dei Maroniti, e Ali Al Amin, Membro del Consiglio musulmano degli anziani.
Sono previsti anche rappresentanti della fede Bahai e Zoroastrian, insieme a Organizzazioni internazionali e accademiche, come l’Alliance of Civilizations delle Nazioni Unite e il Royal Institute of Interfaith Studies con sede in Giordania.

La Conferenza sarà aperta da Sheikh Nahyan bin Mubarak, Ministro della Tolleranza, cui seguiranno interventi programmatici a partire da Ahmed Aboul Gheit, Segretario generale della Lega Araba.
Il dott. Al Remeithi ha dichiarato che questo vertice è diverso dai precedenti incontri interreligiosi, poichè:

Prima di essere un dialogo per il dialogo, stavolta esploriamo qualcosa che tutti abbiamo in comune: la fraternità.
L’incontro fornirebbe uno scenario globale per molteplici fedi per discutere questioni chiave relative alla convivenza pacifica, alla tolleranza e ai valori umani, spinti da un dialogo interreligioso aperto.

Il prof. Salvatore Martinez, Presidente della Fondazione Vaticana che prenderà parte alla visita del Papa, ha affermato che questo incontro è stato importante perché

Le tre religioni monoteiste non saranno in grado di resistere alla sfida della modernità atea se non dimostrano un atteggiamento fraterno secondo reciproca accettazione e accoglienza.
C’è ancora molto da fare e la speranza è che la visita del Santo Padre apra i cuori e le menti di molti al vero cambiamento.

Martinez ha aggiunto che la decisione del Papa di visitare Abu Dhabi “ha sorpreso tutti”.
L’Anno della Tolleranza promosso dal governo degli Emirati Arabi Uniti è arricchito dalla presenza di Francesco, un pellegrino di pace”.
È difficile dire se altri Paesi saranno visitati, ma è facile prevedere che il bene promosso dal Santo Padre andrà oltre i confini degli Emirati Arabi”, ha concluso.

Max Ferrari, Consigliere del presidente della delegazione italiana presso l’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), ha spiegato che, nonostante le continue lamentele dei media e degli opinionisti europei sulla mancanza di interlocutori moderati nel mondo musulmano, “il Papa ha identificato negli Emirati Arabi un valido interlocutore”.

Questo viaggio svelerà al mondo cristiano un campione arabo-musulmano di tolleranza e padrone nella coesistenza di gruppi etnici e religioni, di cui si sa poco.
Gli Emirati sono noti come hub, piattaforme per affari e vacanze, ma le sue eccezionali caratteristiche sociali e culturali non sono ben conosciute.
Dopo questo viaggio tutto cambierà e sono convinto che gli effetti positivi saranno forti anche nei Paesi limitrofi.

Max Ferrari

A cura di Haneen Dajani e James Langton

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