Pentecoste è alle porte: lo Spirito Santo non può rimanere fuori di noi e noi senza di Lui!

31 MAGGIO, 2022

Pentecoste. Trionfo dello Spirito Santo.

Amore che chiede ancora di eternarsi:
come luce, per illuminare una fede stanca e arresa;
come fuoco, per accendere le anime e purificarle;
come acqua, per ridare vita ai nostri corpi assetati di bene;
come vento, per spazzare via le tenebre di male che si annidano nel cuore della storia;
come olio, per ungere e guarire le tante ferite mortali prodotte dall’orgoglio umano.

Pentecoste, per ritornare allo Spirito e permetterGli di rinnovare profondamente i nostri spiriti delusi, confusi, contusi dall’insipienza corrente.
Pentecoste, per riscoprire una rinnovata impostazione della vita cristiana, che superi la rigidità delle convenzioni, un certo intellettualismo senza amore, un’educazione cristiana scevra di affetti, sentimenti ed elevazioni interiori.

Solo chi non ricorre allo Spirito Santo non saprà mai cosa si perde, quanto perde e perché si perde e spesso finisce miseramente!
E non comprenderà mai, fino in fondo, perché la Chiesa così fa pregare: “Senza la Tua forza nulla è nell’uomo, nulla senza colpa” (Sequenza di Pentecoste).
Sarebbe interessante ritornare a Lui, in occasione della prossima Pentecoste, chiedendogli perdono per tutte le nostre omissioni, lentezze, ritardi, non corrispondenze.

Del resto, sin dall’inizio del Pontificato, Papa Francesco ebbe modo di dire:

“Anche tra noi si manifesta quella resistenza allo Spirito Santo. Anzi, per dirlo chiaramente, lo Spirito Santo ci dà fastidio. Vogliamo che lo Spirito Santo si assopisca. Vogliamo addomesticare lo Spirito Santo. E questo non va. Perché lui è Dio e lui è quel vento che va e viene, e tu non sai da dove. È Lui che ci dà la forza per andare avanti. Ma andare avanti! E questo dà fastidio. La comodità è più bella. Questa tentazione ancora è di oggi”
(Meditazione, Casa Santa Marta, 16 aprile 2013)

Cambia la scena di questo mondo, cambiano i sistemi umani, ma non cambia il cuore dell’uomo e non muta l’orizzonte spirituale del mondo, che rimane sotto il governo dello Spirito di Dio.
L’umanità cammina sempre più freneticamente e, nel volgersi drammatico degli eventi, sembra essere andata così avanti da aver lasciato indietro l’anima: si ritrova smarrita, impaurita, impoverita.

Pentecoste ci ricorda che è l’ora dello Spirito, che questa ora è già scoccata!
Servono uomini e donne spirituali, che sappiano parlare al cuore della storia, ogni giorno, e che spingano la Chiesa e il mondo a rinnovarsi, assumendo in modo nuovo e carismatico le istanze del tempo corrente, lasciandosi dinamizzare dallo Spirito Santo che non fa mai arretrare, né mai fa perdere di significanza e di incidenza la testimonianza dei credenti di ogni secolo.

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