Salvatore Martinez e la Cina
21 NOVEMBRE, 2019
FONTE: Orbisphera
La vera rivoluzione è spirituale
Dal 22 settembre al 5 ottobre Salvatore Martinez, presidente nazionale del “Rinnovamento nello Spirito” e già rappresentante speciale della presidenza OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) sulla libertà religiosa, si è recato in missione in Cina per incontrare diplomatici, autorità locali, capi religiosi e comunità ecclesiali.
“Orbisphera” lo ha intervistato.
Ho accolto due speciali inviti. Il primo da parte del Venerabile Shi Yong Xin, 30° Abate del Tempio di Shaolin. Shaolin è il luogo dove 15 secoli or sono nacque il Buddismo Zen, fondato su tre pilastri: meditazione, kung fu, medicina tradizionale cinese. La cultura Shaolin è stata riconosciuta dall’Unesco, nel 2010, Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Ho conosciuto il Venerabile Xin a Washington, in occasione del “National Prayer Breakfast”. È uomo di dialogo, attento alle novità dell’incontro tra le religioni proposto dal pontificato di papa Francesco. Al contempo, su invito del vescovo Sun Jigen, sono stato ospite della diocesi di Handan. Qui la comunità cattolica ha il numero più alto di fedeli, con il 10% della popolazione complessiva. E a questa Chiesa, in un Centro di Formazione sorto 10 anni fa, affluiscono ogni giorno mediamente 1.000 persone tra sacerdoti, suore e laici, da 90 delle 97 diocesi del Paese. Ho tenuto 15 conferenze di approfondimento della fede e della teologia cattolica, prendendo atto della circostanza che sono gli evangelici ad avere fatto, in questi anni, il maggior lavoro di evangelizzazione. I cattolici in Cina non superano gli 8 milioni, e i protestanti si avvicinano ormai ai 100 milioni di fedeli. Nello svolgimento delle mie attività ho registrato tra i cattolici un grande entusiasmo, una sorprendente attitudine all’uso dei carismi assembleari, sul modello delle comunità che coltivano la spiritualità carismatica, e una grande dimestichezza con la parola di Dio. La diocesi di Handan giocherà un ruolo chiave nello sviluppo del cattolicesimo cinese, che è in espansione. D’intesa con la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, proseguiremo questo lavoro di fertilizzazione delle Chiese e di capacitazione dei laici e dei sacerdoti. In marzo conto di tornare in Cina per il varo di un programma pluriennale di lavoro.
Com’è noto, papa Francesco ha stilato un accordo con il Governo cinese per la nomina dei vescovi e per stabilire buoni rapporti tra le comunità cinesi cattoliche tra loro e con la Santa Sede a Roma. Qual è il suo parere in proposito e come ha trovato i cattolici cinesi?
L’accordo dell’ottobre 2018 non è noto nel suo testo integrale, ma è in vigore. Il primo effetto, con l’emersione della Chiesa cattolica clandestina riconosciuta dalla Santa Sede, è stato quello di spingere quest’ultima all’unificazione con la Chiesa cattolica di Stato riconosciuta dal Governo cinese. Un processo che sta portando effetti di distensione e di riconciliazione tra i cattolici. Una novità importante per il cattolicesimo cinese, solo in piccola parte avversata da forze centrifughe interne.
Il confucianesimo sembra avere una base di saggezza facilmente avvicinabile al Vangelo. Su questa base padre Matteo Ricci lavorò in passato. Quale, secondo lei, la spiritualità del popolo cinese e in che modo potrebbe essere fatto conoscere il Vangelo?
Confucianesimo, taoismo, scintoismo, buddismo sono tutte forme di elevazione dello spirito che non si oppongono al messaggio cristiano e al suo idealismo evangelico. È possibile trovare tanti punti di contatto con queste tradizioni religiose e, insieme, favorire il rilancio di un umanesimo a misura d’uomo, d’impronta spirituale, che riaffermi la dignità integrale e trascendente dell’uomo. Padre Matteo Ricci fece leva su questa condizione caratteristica del popolo cinese per la sua storica opera di inculturazione del Vangelo. La modernità che la Cina sta incarnando, inconfutabilmente sostenuta da un imponente sviluppo economico e tecnologico, non rappresenta un limite allo sviluppo del cristianesimo. È impressionante lo zelo e la passione che i cattolici cinesi pongono alla causa della loro formazione. I cattolici cinesi sanno bene, come ogni battezzato, che è vera fede solo se proclama Cristo sempre; dunque, sono protesi a rendere missionaria la loro fede. Una fede che ho visto essere viva, gioiosa, evangelica, obbediente al Papa.
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