20 FEBBRAIO, 2023
“Perseguiamo, non perseguitiamo la giustizia!”
Si celebra oggi la XVII Giornata Mondiale della Giustizia Sociale.
Il tema scelto per l’anno 2023 è: “Superare le barriere e sprigionare le opportunità per la giustizia sociale”.
Quanti comportamenti ingiusti generano barriere, causa di infelicità, di conflitti, di povertà.
Nessuno può dirsi esentato dalla responsabilità di “abbattere le barriere” che, come muri, continuano ad alzarsi nel cuore degli uomini, delle culture, delle nazioni, delle istituzioni politiche, tra i pianti e i dolori di chi vede “perseguitata” e non “perseguita” la giustizia!
“Perseguiamo, non perseguitiamo la giustizia!”
La pace si costruisce ogni giorno, e si fa con i vicini di casa o con i fratelli di comunità.
La povertà si vince ogni giorno, facendosi prossimo di gratuità e di generosità nelle strade come nelle scuole, nelle frontiere del mondo come nelle periferie delle nostre città.
La Scrittura è chiara al proposito, già all’esordio del libro del profeta Isaia: “Imparate a fare il bene; cercate la giustizia, correggete l’oppressione; rendete giustizia all’orfano di padre e soddisfate la causa della vedova” (Is 1, 17). Non si delega l’amore! E non è vero amore se non si fa “carità sociale”.
Sì, l’amore è il solo vero vincolo sociale che tiene in piedi la storia, che la fa avanzare, che la emenda da tutti gli errori e le colpe degli uomini di ogni generazione.
”La giustizia è requisito indispensabile per realizzare l’ideale della fraternità universale”, ha scritto Papa Francesco nella Enciclica sociale “Fratelli tutti”, 173.
L’articolo 22 della “Dichiarazione dei Diritti Universali dell’Uomo” (ONU,1946) stabilisce che:“Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla protezione sociale e al conseguimento, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale e compatibilmente con l’organizzazione e le risorse di ciascuno Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità e al libero sviluppo della sua personalità”.
Ma così non è!
Siamo giunti a un anno dalla guerra tra Russia e Ucraina.
La povertà e le disuguaglianze all’interno dei Paesi occidentali con economie avanzate sono in aumento, non meno che nei Paesi poveri, dove i diritti umani sono costantemente ignorati o violati: ciò avviene in ogni Continente!
Nessuno parla mai del “diritto delle genti” ad avere ordinamenti giuridici in armonia con l’ordine morale, con il rispetto dei principi universali che regolano la vita buona e giusta di ogni uomo e di ogni donna che vive su questa terra.
Lo fa, passando inosservata, la Dottrina Sociale della Chiesa (cf i numeri 436-437), il cui Compendio dovremmo maggiormente richiamare e rendere agibile, per dare cittadinanza a quella civiltà dell’amore (San Paolo VI) che il Vangelo di Gesù è venuto a instaurare.
Questo “diritto naturale” alla giustizia i cristiani difendono e promuovono, non solo perché dettato dalla fede, ma ancor prima perché già scritto nel cuore di tutti.
E allora: “perseguiamo, non perseguitiamo la giustizia!”
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